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TTG SUN SIA 2018 in sintesi

Riesco a postare le mie impressioni solo oggi, a distanza di oltre 10 giorni dalla fine del TTG / SUN / SIA edizione 2018. Quest’anno ci sono stata due giorni, che come sempre sono stati densi e ricchi di stimoli, dei quali voglio condividere con voi alcuni aspetti.

Una fiera che funziona

L’edizione 2018 è andata molto bene, come ha dichiarato il ministro Centinaio che qua era di casa. E i numeri gli danno ragione: 1500 buyers provenienti da 90 Paesi, 150 destinazioni rappresentate, quasi 400 eventi e una marea di interventi. Molto fermento e interesse soprattutto da parte degli operatori del SIA e del SUN. Consolidata la parte del TTG, incluso il TTG incontri.

Un po’ di dati sul turismo

Cerco di presidiare questa fiera a Rimini anche per le varie presentazioni sui trend del settore, e gli osservatori durante i quali vengono sciorinati dati su dati, che si rivelano molto utili a chi lavora nel travel online, come me.

Il più interessante per me è stato l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano.

Come primo dato è emerso che il mercato del Turismo in Italia continua a crescere, nonostante qualche operatore abbia lamentato una flessione rispetto alla meravigliosa stagione turistica 2017. Nel 2018 il mercato del turismo in Italia vale 58,3 miliardi.

Il 2018 è stimato in crescita: +1,3% dei pernottamenti, +2,7% gli arrivi e +3,7% la componente estera.

Altro aspetto che mi riguarda da vicino: il rapporto fra innovazione digitale e crescita. Ecco che chi investe nel digitale cresce di più. Del resto anche il mobile continua a crescere. Se è vero che il grosso delle transazioni in ambito turistico avviene ancora via computer, l’utilizzo dello smartphone è cresciuto +46% in un anno.

Il mercato digitale turistico in Italia è arrivato a conquistare un quarto del valore complessivo del mercato travel complessivo e vale 14,2 miliardi (+8% rispetto al 2017).

Il tema del digitale turistico è stato trattato in apertura lavori anche da Giancarlo Carniani e Mirko Lalli, che hanno focalizzato l’interesse sulla rivoluzione digitale che si sta svolgendo nel mondo del travel. In Europa l’online inciderà per il 34%.

Interessante il dato sulla disintermediazione: le strutture ricettive si affidano molto alle OTA ma si rafforzano anche sui canali diretti, come il telefono, il sito web o i social.

L’Osservatorio ha trattato non solo il mondo alberghiero, ma si è spinto anche ad analizzare le altre tipologie di strutture ricettive.

Per le case in affitto la componente economica della cosidetta “sharing economy” o peer to peer (detto in soldoni Airbnb) è arrivata a pesare per il 30%.

Qualche riferimento anche al ruolo delle agenzie di viaggio, che stanno (finalmente) evolvendo grazie al ruolo di Tour Operator e Network di Agenzie.

Altrettanto interessante l´Osservatorio Turismo Outdoor presentato da Human Company insieme a Travel Appeal, che ha stimato in 4,9 miliardi il valore del comparto del turismo all’aria aperta in Italia, con una previsione di crescita del +1,3% per 2019.

L’offerta di turismo outdoor rappresenta il 6% dell’offerta ricettiva tradizionale (pari al 9% degli arrivi in Italia). Durante la scorsa estate 2018, il 77% delle strutture ricettive outdoor si sono dimostrate attive online.

Toscana, Veneto e Puglia sono le regioni con più offerta di strutture outdoor e quelle più frequentate. In generale, l’offerta attiva estiva è concentrata sulle coste italiane, tant’è che le destinazioni marine vengono scelte per il 43,5% dagli ospiti outdoor, ma con il 36,7% anche città d’arte tra cui Venezia, Roma e Firenze spiccano per occupazione degli alloggi outdoor in città.

Per quanto riguarda la tipologia di clientela che ama l’outdoor: è preferita soprattutto dalle famiglie (66%), poi coppie (23%), gruppi di amici (8%).

Per la provenienza geografica, al primo posto ci sono i tedeschi, poi gli olandesi, i francesi, gli austriaci e gli inglesi.

 

Meet Your Blogger

Sono tornata a partecipare al Meet your blogger, che quest’anno è stato (ben) organizzato con una modalità abbastanza chiara: i blogger seduti coi loro banchini, numero di riferimento e materiale vario, e le aziende interessate, per lo più enti del turismo, catene alberghiere, ma anche fornitori di servizi turistici, che giravano, dopo aver consultato il media kit online.

La situazione era oltre le mie aspettative: un esercito schierato di aspiranti viaggiatori  – 84 travel blogger al round della mattina e 69 nel pomeriggio – costituito da vecchie glorie (ciao Elisa & Luca!, ciao Federchicca!, ciao Francesca!, ciao Alessandro!) e da una quantità impressionante di facce nuove, molte delle quali davvero agguerrite.

La sensazione provata da alcuni è stata forse quella di un’eccessiva competizione, per una torta a parer mio assai piccola da spartire – siamo pur sempre in Italia – e una platea di aziende sponsor ancora oggi disorientate.

Chi si è seduto al mio tavolo andava dal “tu cosa puoi fare per me?” al “tu come lavori? gratis? o rimborso spese più compenso?” ma ci sono stati anche quelli che mi hanno chiesto genericamente “come funziona” (forse è lo scotto di occupare i primi tavoli!!!).

Il più bizzarro: uno che mi ha chiesto se sapevo dirgli quanti dei miei lettori partivano da Malpensa! (lol)

Qualche contatto interessante c’è stato, ma credo che per me sarà l’ultima edizione. Ovviamente c’è anche chi invece mi ha scartata perchè ho un blog troppo generico, dato che loro cercano un blog che parli solo a donne/amanti dell’arte/appassionati di slow walking etc.

Invece ho apprezzato la Blogger Lounge, con tanto di pranzo offerto da Vueling (io non ho partecipato perché ho preferito il sushi, ma molti blogger ci si sono fiondati!).

Come si allestisce una colazione in un hotel?

Ho curiosato anche fra gli interventi destinati agli albergatori, intrufolandomi in uno speech molto interessante di Think Future, su come si allestisce la colazione in albergo, su come si calcola il food cost e quali sono i pro e i contro delle varie soluzioni (a isola, a parete, o mista).

Girando fra gli stand SIA e SUN 2018

Se il TTG è più “normale” come allestimenti, è passeggiando negli altri due, ovvero SIA Hospitality Design e SUN Beach&Outdoor Style che si può sognare e capire fino a che livelli può spingersi l’accoglienza turistica.

Camere sempre più curate nei dettagli e di grande pregio, che si tratti di un arredamento tradizionale (vedi foto stand Cafissi), o di un concept di camere super hi-tech, dove i mobili sono ridotti al minimo per lasciare spazio ad altre funzionalità.

Il settore Glamping ci fa sognare di passare una notte in mezzo a un bosco o alla savana, senza rinunciare al comfort di una suite imperiale.

La parte dedicata ai fornitori, con letti soffici, ricolmi di tessuti e cuscini sui quali vorresti sdraiarti, o ripiani scintillanti di flaconi, creme e prodotti per il vanity set che vorresti metterti in valigia! E ancora stand di soluzioni hi-tech per gestire l’apertura delle camere, come la STS – Automazione Alberghiera.

E tanto tanto Made in Italy che ci fa capire come il nostro paese abbia ancora tanto da offrire nel mondo dell’hotellerie.Ma la parte che io preferisco in assoluto, dove non mi stanco mai di passare, è quella con i padiglioni dei vari Paesi del mondo: Giappone, Cina, Seychelles, Cuba, Messico, Brasile, Croazia…

Nonostante la maternità, il lavoro, e tutti i vari impegni, partirei domattina! Per qualsiasi destinazione.

 

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