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Influencer Marketing: funziona? L’intervista a Buzzoole

Oggi voglio parlare di influencer. Non è la prima volta che lo faccio qui sul blog, del resto è un argomento molto “caldo”: se ne parla tanto anche sui media tradizionali.
Quanto pesa l’opinione e il comportamento di un personaggio molto seguito sui social networks?
Avere un seguito di migliaia o milioni di followers, può influenzare gli acquisti di chi ci segue?

Senza arrivare a casi eclatanti come Chiara Ferragni, oggi definita da Forbes la fashion influencer più importante a livello mondiale, sarà vero che una persona molto seguita su Instagram può far modificare il comportamento d’acquisto di chi la segue?

Gli influencer funzionano?

Personalmente l’ho provato sulla mia pelle: fin da quando sul mio blog di Firenze recensivo ristoranti e pizzerie, e i miei lettori ci andavano. Anche quando oggi do consigli in termini di web marketing, quali corsi frequentare o libri acquistare per rimanere aggiornati, generalmente qualcuno mi scrive per ringraziarmi della dritta suggerita.

A molti miei clienti del settore turismo ho fatto organizzare blog tour proprio con blogger e iger ingaggiati per conoscere il territorio, e raccontarlo sui loro canali, così da ispirare eventuali fan in un viaggio futuro (uno di questi progetti a momenti vinceva il primo premio come miglior evento di promozione turistica del territorio a livello nazionale).

Il fatto che l’Influencer Marketing sia un trend in crescita è dimostrato anche dalla quantità di risultati che trovate cercando su Google.
Se poi date un’occhiata a questo post vedrete i numeri che smuove (https://blog.buzzoole.com/case-study/value-influencer-marketing/#more-39337 )

Come trovare gli influencer?

Una delle difficoltà maggiori da parte delle aziende illuminate, che hanno compreso l’importanza di questi influencer, è la fase di scouting, ovvero di individuazione delle persone giuste.
Ma non va sottovalutato anche il tempo da dedicare alla fase di contatto, al monitoraggio, alla verifica delle attività svolte e all’allineamento delle stesse con i valori aziendali. Infine anche dotarsi di un qualche strumento di analisi delle campagne, per capire cosa ha funzionato di più o di meno, può essere un costo.

Buzzoole

Negli ultimi tempi sono nate società che fanno questo in maniera automatica, come ad esempio Buzzoole, che ho conosciuto prima dal lato utente (sì, anche io nel mio piccolo sono una influencer!).


Pensavo fosse una realtà straniera, ma quando ho scoperto che i fondatori sono di Napoli – che bella cosa! – ho chiesto loro di poterli intervistare.
È incredibile quello che sono riusciti a fare in poco tempo: la startup è nata nel 2013 ma quest’anno sono addirittura in lizza per il «FbStart Apps of the Year», un riconoscimento nato per premiare le migliori startup innovative all’interno dei programmi di Facebook. Il numero di influencer iscritti in piattaforma è di oltre 250.000 e sono ancora in espansione.

Ed ecco qui di seguito alcune domande che ho posto a Fabrizio Perrone.

  1. Com’è nata l’idea di creare una piattaforma di incontro fra Brand & Influencer?
    L’idea nasce quando ancora lavoravo in agenzia, la Fan Media. Al tempo il contatto con gli opinion leader e gli esperti di un dato settore da coinvolgere nelle attività dei brand veniva gestito in maniera totalmente manuale e questo, come puoi immaginare, portava via molto tempo, sia dal punto di vista della mappatura che del contatto 1:1 che, infine, della misurazione delle performance. Mi sono quindi chiesto se non fosse possibile automatizzare in qualche modo tutto il processo di modo da poterlo rendere più veloce, più affidabile e, infine, scalabile. Gli utenti, dopo essersi registrati su Buzzoole, ottengono un profilo molto dettagliato delle proprie competenze e delle audience a cui si rivolgono e questo consente ai brand di poter scegliere in maniera più sicura chi coinvolgere nelle proprie campagne, potendo fare affidamento, inoltre, su metriche di performance precise.
  2. Come funziona/è stato sviluppato l’algoritmo? È frutto di una mente italiana?
    Il nostro sistema di Intelligenza Artificiale GAIIA (Growing Artificial Intelligence for Influencer Affinity) è 100% italiano e nasce dalle menti dei nostri team di Sviluppo e Research & Development con base a Napoli. Il sistema è complesso e unisce big data, image recognition e Natural Language Understanding per analizzare con precisione i profili degli Influencer iscritti in piattaforma, individuandone i topic di influenza ed assicurando il massimo grado di affinità tra loro e i brand che desiderano realizzare campagne di Influencer Marketing.
  3. L’Influencer Marketing è solo per le grandi aziende, tipo quelle che vediamo in tv? Oppure è possibile raggiungere risultati anche senza grossi investimenti?
    Assolutamente no. L’Influencer Marketing è adatto sia ai grandi brand sia alle medie e piccole realtà. A seconda dei propri obiettivi e del budget a disposizione è possibile strutturare una campagna di Influencer Marketing ad hoc che permetta di ottenere i massimi risultati.
  4. Per avere successo è obbligatorio rivolgersi solo a influencer molto famosi e seguiti? (es. Chiara Ferragni) o si possono ottenere riscontri anche con “micro-influencer”?
    No. Naturalmente non tutti i brand hanno gli stessi obiettivi di marketing. Per alcuni l’Influencer Marketing può essere un modo per creare consapevolezza attorno al proprio brand, per altri un mezzo per promuovere la vendita di un prodotto o servizio, per altri ancora può essere un modo per coinvolgere persone a un evento locale. A seconda di quello che si vuole ottenere è possibile coinvolgere micro-influencer oppure celebrity. Le celebrity hanno naturalmente il vantaggio di avere un’audience molto ampia, ma non è detto che Influencer con un’audience minore abbiano meno influenza. Al contrario, il fatto di essere molto verticali su un determinato topic fa sì che la loro community sia più interessata e si lasci ingaggiare più facilmente.
  5. Parliamo di ROI. Come si valuta il successo di una campagna? Solo con cuoricini e click? In generale le aziende vostre clienti sono soddisfatte? Vedono ritorni?
    Al termine di ogni campagna realizzata con Buzzoole, viene fornito un report dettagliato in cui sono riportati tutti i KPI della campagna e i risultati ottenuti. Oltre alle metriche classiche come reach, numero di post prodotti e condivisioni, analizziamo anche il sentiment della campagna, il numero di post virali, i post con le migliori performance e tanto altro.

Se vuoi sapere come funziona la piattaforma leggi qui:
https://blog.buzzoole.com/it/buzzoole-3/come-funziona-buzzoole/

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