Ho partecipato un interessante convegno sul turismo delle origini: ROOTS in – Borsa internazionale del Turismo delle Radici che si è svolto a Matera il 18 e 19 novembre.
Il turista delle radici
Il turista delle radici è “un viaggiatore interessato a cogliere l’essenza dei luoghi che visita, spesso piccoli borghi e rotte meno battute dai grandi flussi, e che apprezza tutti gli aspetti culturali del territorio. È emotivamente coinvolto e vuole rafforzare il legame affettivo con il luogo di provenienza famigliare, a cui si sente di appartenere. È quindi fondamentale considerare questi viaggiatori non come comuni turisti ma come membri della comunità, ospiti speciali, e sviluppare un sistema di accoglienza e di ospitalità specifica.“
Com’era strutturato l’evento ROOTS in?
Da una parte 70 buyer da USA, Canada, Argentina, Brasile, Messico, Australia hanno incontrato l’offerta italiana di servizi e prodotti turistici.
All’ingresso una piccola area espositiva di alcune regioni o zone italiane.
Nello stesso tempo diversi talk, tavole rotonde e approfondimenti con tanti i relatori divisi fra 2 sale. Questo il programma.
Fra gli interventi cito quelli che hanno trattato di comunità religiose italiane in America, di cibo come legame tra le varie comunità, e di quando la musica parla d’Italia lontano da casa. Fra l’altro bellissimo il live di chiusura del primo giorno del gruppo “I tarantolati di Tricarico”… molto bravi! (ho scoperto poi che hanno lavorato con Dario Fo, con De Andrè, Benigni e molti altri).
In alcune tavole rotonde si è parlato di come collegare gli 80 milioni italiani nel mondo alla loro terra di origine e di emozioni e motivazioni dei viaggiatori delle origini.
Ho seguito anche alcuni interventi più tecnici, legati al mondo del digital marketing:
Luca Bove ha mostrato come le destinazioni italiane possono utilizzare Google Maps. I suoi interventi sono sempre molto interessanti e istruttivi.
Giorgia Deiuri, che non conoscevo, ha fornito tanti spunti per creare uno Storytelling gentile. Opposto allo storytelling aggressivo e commerciale che va tanto di moda, Giorgia propone un modo di raccontare destinazioni che sia attento a creare relazioni con l’interlocutore. Anche grazie alla scelta di parole giuste.
Armando Travaglini ha spiegato come è cambiato il marketing turistico anche grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale. Ha anche parlato dell’importanza dei dati strutturati (Schema Markup), di creare contenuti ricchi e dettagliati, con keyword relazionali, di perseguire un’autorevolezza anche fuori dal sito web grazie a menzioni su siti terzi.
Il mio intervento era centrato su come si può raccontare l’Italia tramite blog Instagram e TikTok. Dopo aver raccontato l’evoluzione della comunicazione e delle rivoluzioni portate dal successo di TikTok, ho mostrato alcuni esempi e best practices su come postare su queste 3 diverse piattaforme.
Piacevoli le conoscenze avvenute nei corridoi o durante la cena – in un sasso di Matera! – riservata ai relatori.
Ho potuto chiaccherare a lungo con Bruno Rossetti, scrittore italo-francese discendente della comunità italiana stabilitasi a Saint-Nazaire nel 1924. Suo nonno contribuì alla costruzione dei famosi transatlantici. Nel 2024 ha pubblicato il libro inedito “La little Italy de Saint-Nazaire” frutto di 16 mesi di intenso lavoro, comprendente 72 interviste e uno studio meticoloso.
Piacevole anche l’incontro con la creator italo-americana Christie Peruso.
Chiudo questo fugace post per dire che ho apprezzato la location… Matera è davvero una città incredibile!